Assobiotec: la salute oltre gli slogan

Che idea abbiamo di un futuro migliore? Sicuramente, qualsiasi immagine ci rappresentiamo ha la salute come protagonista. Ma per programmare un futuro migliore dobbiamo progettare iniziative che vadano oltre gli slogan: soluzioni che promuovano la ricerca, incontrino i bisogni di cura insoddisfatti ed estendano l’accesso alle terapie.

Proprio per discutere delle modalità di progettazione e sviluppo di soluzioni effettivamente efficaci Assobiotec ha organizzato l’evento Biotech, il futuro migliore: la salute oltre gli slogan in collaborazione con StartupItalia e con la moderazione di Maria Soave.

La manifestazione, che si è tenuta a Roma il 29 novembre, ha riunito i maggiori esponenti di tutti i settori su cui il biotech ha impatto.

ASSOBIOTEC: LIFE SCIENCE ESSENZIALE PER IL FUTURO

Il biotech è nel pieno del suo sviluppo. Ma questa fase di grande espansione del mercato dei prodotti biotecnologici non sta procedendo in tutti i Paesi europei con la stessa velocità.

Stefano Ferri, Partner Life Science EY, e Francesco Saverio Mennini, Professore ordinario di Microeconomia ed Economia sanitaria (Università Tor Vergata Roma), hanno analizzato, nel corso dei loro interventi, le cause di questo fenomeno. E dimostrato come la tutela della salute e lo sviluppo economico siano due fattori strettamente interdipendenti.

Se nella produzione di farmaci e nell’espressione di talenti il nostro Paese eccelle, non si può dire lo stesso degli investimenti che effettuiamo in Sanità. Proprio su questo punto, occorre un cambio di mentalità e di paradigma, che ci consenta di abbandonare gli schemi a tetti di spesa e a silos per abbracciare una maggiore trasversalità.

Questo ci permetterebbe, fra l’altro, di agire in merito agli stanziamenti previsti dal PNRR con maggiore efficacia e producendo risultati a lungo termine.

ASSOBIOTEC: LA RICERCA CLINICA IN ITALIA

La ricerca clinica è stata al centro di una tavola rotonda che ha riunito i più importanti stakeholder coinvolti.

Marco Baccanti (DG Fondazione ENEA Tech e Biomedical), Luca Coletto (Assessore Sanità e Welfare Regione Veneto), Maurizio De Cicco (Presidente e AD Roche Italia), Achille Iachino (DG DM e servizio farmaceutico Ministero Salute), Angela Ianaro (Ordinario di Farmacologia Università Federico II Napoli), Beatrice Lorenzin (Coordinatrice Forum tematico Politica Sanitaria del PD) e Stefano Vella (Docente Global Health – Università Cattolica Roma e Metodologia della Sperimentazione Clinica – Università Tor Vergata Roma) hanno dato vita ad un dibattito sul valore della ricerca nel nostro Paese.

Il confronto, che è ruotato in gran parte intorno all’implementazione del Regolamento (UE) 536/2014, ha messo in luce le tante criticità che ancora penalizzano la ricerca nel nostro Paese. Una su tutte? Il numero, ancora molto, troppo elevato, dei Comitati Etici presenti sul territorio.

ASSOBIOTEC: MIGLIORARE L’ACCESSO ALLE CURE

Lo sviluppo del nostro Paese è intimamente dipendente dalla salute della sua popolazione. Oltre alla dimensione individuale, esiste una realtà collettiva che deve fare i conti con la sostenibilità economica della spesa.

Oggi più che mai, alla luce dell’aggravamento di problemi come le cronicità e la circolazione di virus potenzialmente pandemici, è essenziale investire in direzioni che abbiano massimo rendimento.

Sviluppare soluzioni innovative efficaci e sicure può rappresentare la strada giusta solo se queste incontrano i bisogni terapeutici effettivi della popolazione e se arrivano a chi ne ha effettivamente bisogno tempestivamente.

Nell’ambito della seconda tavola rotonda, Annarita Egidi (Consiglio Presidenza Federchimica Assobiotec e GM Takeda Italia), Massimiliano Fedriga (Pres. Conferenza Regioni e Province Autonome), Marcello Gemmato (Sottosegretario di Stato alla Salute), Nicola Magrini (DG AIFA), Anna Lisa Mandorino (Segr. Gen. Cittadinanzattiva), Annamaria Parente (Pres. XII Commissione Igiene e Sanità) ed Elisa Pirro (Membro XII Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale) sono stati impegnati in un dibattito sulle modalità con cui è opportuno agire per accorciare i tempi del trasferimento tecnologico ed estendere l’accesso alle terapie. Punti molto caldi per un Paese che ha scelto di dotarsi di un servizio sanitario nazionale universalistico ed equo come il nostro.

Se, da un lato, è necessario abbreviare i tempi del time-to-market, dall’altro è altrettanto importante mettere a punto procedure e soluzioni competitive e sostenibili.

(Photo credits: Assobiotec)